Giusy Moretti
Ho creato una collezione di gioielli dettata più dal sentimento che dalla ragione. La memoria, le forti emozioni e la passione per il vetro trasmessami da mio padre Ulderico Moretti mi hanno ispirata.
Quella stessa passione che, negli anni ’70 dell’ottocento, portò il mio bisnonno, Vincenzo Moretti a riprodurre la tecnica del vetro murrino.
Giusy Moretti – che sarà sempre legata al padre Ulderico ed al suo lavoro – ama raccontare come fin da piccola, contenute in una scatola di cartone, le fossero state regalate queste piccole, coloratissime, meravigliose miniature in vetro, frutto del lavoro del genitore, del nonno e del bisnonno.
Dai giochi di bambina alle gallerie d’arte del mondo il passaggio non stato certo automatico: l’incastonare le “gemme dell’arte artigianale italiana” in montature d’oro e pietre preziose, dando vita ad una strabiliante ed assolutamente inedita collezione di gioielli, è frutto di una maturazione professionale derivante dall’avere sempre amato profondamente il lavoro della sua famiglia.
Giusy Moretti inizia a diffondere la propria collezione solo negli anni ’90, quando decide di far rivivere l’antica arte della murrina aprendo al mondo – fino ad esaurimento – questa singolare ed affascinante finestra sui Moretti e la loro storica attività. Prima di allora si era sempre limitata a tenere per sè le proprie creazioni, abbinando ogni nuovo gioiello ad un momento particolare della vita, o alle ricorrenze importanti.
Tutti i modelli, esclusivi (e limitati all’esistenza fisica delle murrine componenti la collezione), vengono disegnati e realizzati tenendo ben presente il soggetto che andranno a contenere: spille, anelli, bracciali, orecchini e collane dei quali non solo il design, ma anche il lavoro di oreficeria viene seguito da vicino.
Con una carica passionale ed emotiva che non ha eguali. Perchè‚ per Giusy Moretti realizzare un gioiello non è un lavoro: è dare una ideale continuità all’opera del padre Ulderico, del nonno Luigi e del bisnonno Vincenzo che, terminato il compito quotidiano della produzione commerciale, nella creazione delle murrine davano libero sfogo al sentimento d’amore per il vetro, unito alla sanguigna partecipazione per gli eventi storici del Paese e dell’isola, dei quali si sono resi – alla loro maniera – sicuri protagonisti.